Ho scritto una poesia al giorno, ogni giorno per mille giorni consecutivi.
Il 16 luglio 2019, mentre guardavo un'eclissi parziale di luna, scrissi sulle note del telefono quattro versi in rima.
Luna rosa e poi eclissi. Ti vedo
negli angoli distratti del mio credo,
tra gli uomini distratti del mio tempo.
La notte non è solo un sole spento.
Nelle ore successive, rilessi quelle poche parole, più volte. Ad attrarmi era la particolare sensazione che avevo provato mentre scrivevo. Una sensazione che volevo rivivere.
Decisi che avrei trovato il tempo per una poesia al giorno, finché non avessi sentito che era giusto smettere.
Mi imposi due sole regole: non saltare e non anticipare nemmeno un giorno e non scrivere né più né meno che quattro versi. Tutto il resto, lo stile, la tematica o il tono, sarebbe stato lasciato al divenire. Ecco perché alcune poesie sono in rima e altre no; alcune hanno il tono degli haiku giapponesi e altre quello di riflessioni frammentate.
Ogni parola, però, è stata scelta, pensata e rivista.
Ho fatto del mio meglio, nel mio viaggio di crescita, per fotografare con la poesia i momenti, gli eventi, i pensieri e le emozioni che vivevo.
Nell'arco di mille giorni sono successe molte cose. Prima il viaggio in Giappone, poi la pandemia e la quarantena; ho cambiato la mia professione principale dopo quindici anni, ho avuto un forte esaurimento mentale ed emotivo. Due volte, per essere precisi. Cose piacevoli e incoraggianti e cose che hanno rischiato di fermarmi in modo definitivo.
Ho sempre scritto, ogni giorno, nonostante tutto.
Il mio intento, con queste pagine, è onorare l'imprevedibilità che gli eventi hanno avuto sulle mie parole e gli effetti che quelle stesse parole possono avere su chi le legge e le fa proprie.
Questo libro è diviso in 34 capitoli, uno per ogni mese trascorso in quei mille giorni, ma l'ordine e il modo con cui deciderai di leggerlo è tutto nelle tue mani.
Mi farebbe piacere sapere che, in qualche modo, almeno una di queste poesie è stata in grado di risuonare con te e con il tuo cammino personale.
Buon viaggio,
Velasquez