About the Book
Quando si deve apprendere una nuova lingua, si parla di "metodi di apprendimento". Questo può essere corretto. Tuttavia, una cosa manca, in tutto questo: la definizione chiara di qualche obiettivo. Supponiamo, ad esempio, di dovere fare un'escursione: prima di preparare l'equipaggiamento dobbiamo sapere dove dovremo andare. Se, infatti, dobbiamo, ad esempio recarci sul Monte Rosa, l'equipaggiamento sarà completamente differente rispetto a quello che dovremo portare con noi per una gita su un comodo sentiero a ridosso del Lago di Como. Questo appare ovvio: eppure, nell'apprendimento linguistico, il "grande assente" è proprio un obiettivo chiaro da raggiungere. Si parla di "imparare un'altra lingua", ma non si capisce a cosa dobbiamo giungere. Sovente, il conoscere una lingua viene associato a conoscerne delle strutture, e all'usarle correttamente. Questo è uno dei problemi che si ritrova in maniera, direi, consistente, soprattutto nella Scuola Italiana: il parlare bene è definito come conoscenza teorica di strutture, che permettono di costruire frasi. Si fanno, quindi, sovente, acquisire regole, e con quelle si costruiscono frasi. Tuttavia, dopo aver lavorato in questo modo per anni, la persona non riesce a parlare praticamente se non in maniera stentata. E la comprensione del linguaggio parlato è praticamente nulla. Allora, forse, quello che occorre fare è ridefinire degli obiettivi in maniera chiara e precisa. Al contempo, cercando di comprendere come la mente crea modelli. Ritengo, infatti, che il metodo per raggiungere una cosa sia quasi secondario all stabilire degli obiettivi ben precisi. Sappiamo bene, infatti, che, una volta creata una connessione a livello mentale tra noi e l'obiettivo che vogliamo raggiungere, il metodo ci porterà di conseguenza a quell'obiettivo. Il lavoro che propongo in questo libro va in quella direzione: si fissano chiaramente degli obiettivi. Di più si "mentalizzano", si cerca di penetrarli in profondità. A questo punto, il metodo sarà quasi una logica conseguenza di quanto fissato e stabilito. E sorgerà, per così dire, in maniera quasi automatica. Ovviamente, tutto questo richiederà un lavoro. Si tratta, infatti, di un metodo "operativo", non di qualcosa di semplice lettura. Quindi, se si vuole provare ad approcciare il metodo proposto in modo che fornisca qualche frutto, occorrerà dedicarci un po' di tempo, quotidianamente, per svolgere gli esercizi proposti. Ma nel libro c'è anche un "oltre". L'oltre è proprio dovuto al tentativo di superare il linguaggio stesso, cercando di capire come la mente elabora e modellizza l'informazione, creando strutture linguistiche. Sino ad arrivare a cercare di rispondere ad una domanda: è possibile un "pensiero senza parole", oppure la parola e il pensiero sono strettamente collegati? La risposta a questo potrebbe riportarci indietro, almeno ipoteticamente, ad una condizione "pre linguistica", in cui il pensiero avveniva senza parole. Cercando di intuire come questo modo di pensare potrebbe essere. Di fatto, come anche precisato nella Prefazione, si tratta di due libri in uno. Che trovano, però, un punto di raccordo proprio nel tentativo di comprendere come la mente elabora strutture e modelli di pensiero, e come a questi associa parole di un linguaggio. Forse, questo potrebbe aprirci la porta all'apprendimento e alla comprensione di qualsiasi lingua. Scoprendo che l'inconscio, verosimilmente, contiene tutte le lingue possibili. Questo è, credo, l'"oltre" di cui il titolo parla. Credo, comunque, che già il raggiungere un buon livello di apprendimento linguistico possa essere ritenuto un buon risultato. Comprendendo come operare, e cosa si vuole raggiungere. E aprendo la strada ad un nuovo modo di comprendere ed elaborare.
About the Author: Sergio Ragaini può essere definito "Ricercatore a tutto Campo". Da sempre ha denotato un forte desiderio verso il nuovo, l'apertura a nuovi orizzonti, sia fisici che mentali e di pensiero, e l'andare a fondo delle cose, senza mai fermarsi alla superficie, ma cercando, piuttosto di comprendere quella realtà che si cela dietro l'illusorietà della percezione. La Matematica, materia in cui Sergio è laureato, è stata sempre da lui vista come un mezzo per andare oltre le cose e le percezioni, cercando di comprendere la realtà come davvero è. Scoprendo, in essa, anche la bellezza del poter definire e modellizzare elementi e concetti che la mente non riesce nemmeno a comprendere e ad intuire, quali l'infinito e l'infinitesimo. Si è dedicato a diverse cose: dopo la laurea, l'insegnamento ha costituito una parte piuttosto importante della sua attività insegnamento che per Sergio ha sempre voluto dire anche ricerca su metodologie di apprendimento e modellizzazione delle idee, e ricerca del metodi migliori per trasferire informazione e conoscenza, lavorando sempre, dove possibile, su quei meccanismi di apprendimento naturale mediante i quali tutto diviene più agevole. Successivamente ha collaborato, e tutt'ora collabora, con diverse riviste, sia in formato cartaceo che elettronico, occupandosi di un grande ventaglio di argomenti, tra cui Scienza, Musica, Cinema, sino al Turismo e all'Informatica. Una parte importante della sua vita è costituita dalla Musica, che è stata anche argomento di Tesi di Laurea, nella quale è stato studiato come la Matematica possa essere uno strumento fondamentale per la costruzione di sistemi e strutture musicali. Ha praticato e pratica attivamente la musica suonando il pianoforte e cantando in diverse formazioni vocali, con le quali ha tenuto diversi concerti anche in luoghi prestigiosi. Tiene conferenze su svariati argomenti, quali la Musica, i rapporti tra Scienza e Spiritualità e la ricerca di nuove visioni e prospettive sulla Realtà. Ha già pubblicato diversi libri, tra cui quattro raccolte di poesie, il libro "Resurrezione di Cristo tra Scienza e Spiritualità", "Verità, Verosimiglianza e Illusione" e due romanzi, di argomento fantastico, dove è sempre molto in evidenza il rapporto tra realtà interiore ed esteriore.