Arrivano Gli Alpini

Erano le 15,30 del 10 settembre 1992 quando si partì per la Sicilia. L'operazione "Vespri Siciliani" mi vedeva impegnato con la 94a Compagnia fucilieri del Battaglione Alpini "Trento" di stanza a Brunico ed affiancata al Battaglione Alpini "Bassano" con sede a San Candido, Alta Pusteria. Il Comandante del Reparto era il Tenente Giulio Armando Lucia, giovane ma brillante Ufficiale proveniente dal Battaglione Alpini "Susa".Giulio Lucia era una persona davvero speciale, dal volto sempre gioviale e dallo sguardo intelligente. Chiunque lo frequentasse si sarebbe accorto che questo giovane Ufficiale aveva certamente una marcia in più rispetto agli altri suoi colleghi. Si distingueva non soltanto perché era stato il primo del corso presso l'Accademia Militare di Modena, l'Istituzione militare più antica e prestigiosa nella formazione della classe dirigente militare, ma perché in qualunque attività, addestrativa, logistica, operativa, di governo del personale, otteneva brillanti risultati. Dunque, primeggiava, ma ciò nonostante, non si dava alcun vanto. Inoltre, possedeva una naturale propensione al comando, una virtù che solo pochi possiedono veramente, poiché non basta esercitarla, occorre avere una certa predisposizione, una inclinazione naturale. Il Tenente Giulio Lucia, anche in questo, era il migliore. Fin dal primo momento che lo incontrai, percepii subito il suo carisma, la sua voglia di intraprendenza, l'entusiasmo che metteva in ogni cosa, piccola o grande che fosse. Giulio stabiliva con i suoi uomini un legame di intesa basato sulla convinzione che soltanto operando uniti ed in piena condivisione delle linee guida da seguire, si stava agendo bene ed i risultati non sarebbero mancati. Dunque, riteneva necessario un continuo coinvolgimento di tutti coloro che rappresentavano un elemento del proprio staff, e questo gli consentiva di conoscere bene ciascuno e sapere con esattezza, da ciascuno, cosa e quanto avrebbe potuto chiedere, ed in particolar modo, se avrebbe potuto contare sulla lealtà e capacità di ogni singolo, potendo riporre pieno affidamento.Mi bastò frequentarlo per qualche giorno per accorgermi che ci apprezzavamo reciprocamente. Ero il suo Maresciallo di Compagnia e capii che si aspettava molto da me, poiché contava sulla mia esperienza che avrebbe utilizzato senza riserve nei giorni a venire ed io feci il possibile per non deluderlo.Nelle quattro settimane dedicate ai preparativi per la partenza, lavorammo freneticamente insieme, condividendo ogni metodo di condotta nella preparazione dell'operazione "Vespri Siciliani". Era necessario coordinarsi molto bene, affinché tutto fosse perfettamente pronto prima di intraprendere il viaggio per la lontana Sicilia. Ogni attività richiedeva, quindi, la più scrupolosa cura, affinché si potesse realizzare nel miglior modo possibile. Era necessario non dare nulla per scontato e ciò riguardava l'approntamento del personale, dei mezzi e di tutti i materiali indispensabili per operare sul campo.In un primo momento il Tenente Lucia mi incaricò di coordinarmi con i tre Comandanti dei Plotoni fucilieri e di fornire loro il mio supporto nell'addestramento del personale per le attività di Check Point, rastrellamento del territorio, perquisizioni, simulazioni di contatti a fuoco, sganciamento del personale da ipotetiche situazioni critiche, recupero di personale ferito durante gli scontri armati, ecc... Insomma, tutto quell'insieme di attività addestrative che avrebbero permesso al personale di affinare le tecniche e riuscire a mantenere il perfetto controllo della situazione, nonostante ci si potesse trovare in frangenti difficili, di stress e di alta tensione emotiva. Anche in questa occasione Giulio Lucia si volle avvalere della mia qualifica di istruttore di vigilanza interna alle infrastrutture, una qualifica che avevo acquisito nei primi anni '80 durante il cosiddetto periodo degli anni di piombo. In quegli anni, infatti, aliquote di Ufficiali e So