"E mi innamorai della luna" mette radici nel cuore.
Un viaggio di sentimenti volto al confronto con quelli che sono gli aspetti più oscuri e luminosi che definiscono la nostra natura.
Si presta ad essere un'analisi introspettiva mirata alla più intima osservazione di sé stessi.
Decido di collocarmi di fronte uno specchio e di guardare con gli occhi dell'anima ogni singolo aspetto che mi costituisce, con l'obbiettivo di prendere coscienza e di accettarmi.
Accogliere la propria personalità, sotto ogni sfaccettatura, rappresenta una delle azioni personali più difficili e complesse.
Tendiamo a reprimere, nascondere, occultare nella nostra profondità, piuttosto che tirare fuori e comprendere.
Probabilmente la nostra interiorità non sempre ci piace, restiamo nel silenzio in attesa di vincere la lotta e di uscirne migliori.
Durante l'arco della mia vita spesso mi sono chiusa credendo di potermi sistemare, ma la realtà è che alzare muraglie non serve a nulla, se non a rendere più grande quel senso di solitudine.
Armiamoci di coraggio e spogliamoci della paura di mostrare il buio, anche quelle ombre sono servite a plasmarci, possiamo scegliere di allontanarle, ma prima è essenziale accoglierle.
I bordi scuri dietro i disegni servono a donare tridimensionalità, corpo e anima; mettono in risalto la parte più bella dell'opera.
Il senso dietro questa raccolta è proprio questo, percorrere una strada di coscienza e conoscenza di ciò che è nascosto sotto la pelle, tra le ossa e nella carne; portarlo alla luce del sole per capirlo ed infine amarsi nonostante la notte.
La luna rappresenta a pieno questo dualismo, caratterizzata dalle zone di luce per via della superficie liscia e delle zone d'ombra a causa dei crateri. Entrambe vivono e convivono senza sovrastarsi, rendendola un elemento unico.
Tutto questo percorso si conclude con l'amore per sé stessi, per la persona nell'interezza includendo gli aspetti morbidi e grezzi.
E da qui nasce "E mi innamorai della luna".