Siete pronti al risveglio spirituale?
Per la maggior parte di noi, la risposta a questa domanda è No, non sono pronta/o. Ma la tua anima, invece, ha deciso che lo sei.
L'incontro con la fiamma gemella è un percorso alchemico di ricordo del sé, del vero sé. Le fiamme gemelle hanno iniziato a riconoscersi e incontrarsi dagli anni Settanta in poi. Dal 2012 si è avuto una forte intensificazione del numero di incontri, infine, il periodo di pandemia ha fatto da catalizzatore di questi.
Partiamo con ordine. Le fiamme gemelle sono due persone che condividono la stessa anima. In tutta la letteratura a esse dedicata, l'unica considerazione su cui si è d'accordo è che si tratta di due corpi con la stessa anima. Quando si verifica il riconoscimento animico e ci si accorge di essere "anima", ci si trova in uno stato dimensionale diverso, si inizia a percepire una realtà che prima non si poteva percepire, anche se è sempre stata lì.
Ma dall'unione quasi perfetta che si riconosce in questa persona, arriva una fase in cui il cosiddetto "maschile divino" (che potrebbe essere anche rappresentato da una donna nel senso biologico del termine) ti abbandona senza nessuna spiegazione logica. Questa affinità, chiamiamola "elettiva", questo Eden, che si aveva in un primo momento, scompare, e la persona fa ghosting e si mostra completamente glaciale nei tuoi confronti. Si entra nella dark night of the soul. Più che notte oscura dell'anima, la chiamerei, però, "notte oscura dell'ego".
Questi incontri sono molto particolari, la cosa che ti dirà il divino maschile (così chiamato sempre nel gergo new age, cioè l'energia maschile, la parte inconsapevole) è che, con te, si sente a casa. Vi è questo grande riconoscimento, questa persona si sente di averla già vista, vi è decisamente qualcosa di familiare in lei.
Sul piano logico, non c'è modo di darsi delle spiegazioni a riguardo perché la fiamma (divino maschile, lato inconsapevole) è mossa inconsapevolmente dalla nostra energia (divino femminile consapevole) e, sul piano mentale, mostra solo separazione. In questo caso siamo l'esatto opposto l'uno dell'altra.
Il cosiddetto "maestro inconsapevole" ci mostra che ci stiamo identificando con il piano duale, con quello che Eckhart Tolle chiama il "corpo di dolore".
Che il dolore ci permetta di crescere è una delle prime consapevolezze che abbiamo. Quel dolore che il maschile ci mostra, però, non ha niente a che vedere con lui e ci appartiene da sempre, da generazioni, fin dai tempi dei nostri antenati o da altre vite, ma noi, semplicemente, non lo sappiamo. Queste memorie si trovano all'interno dei nostri corpi, della nostra macchina biologica, anche se non le abbiamo vissute in prima persona.
Noi siamo in grado di sciogliere i blocchi fino a sette generazioni precedenti. E siamo lo sciamano in grado procedere in questo senso, anzi, colui che ha il dovere di farlo per il bene delle generazioni che ci hanno preceduto e per quelle successive, anche per la nostra evoluzione. È il miglior modo di mettersi al servizio degli altri e il miglior modo di vivere l'abbondanza della Matrix Divina (vedi Gregg Braden).