About the Book
English summary: This book is derived from the exhibition on Pompeii and the Vesuvius area that was held at the Vetulonia Archaeological Museum. It provides an opportunity for scholars and history enthusiasts to learn about the sublime traits of Romanism impressed in the face of Pompeii of 79 AD. This text presents a comparison of two communities, Etruscan Vetulonia and Roman Pompeii, who share a fate: that of perishing by the hand of an unexpected concealed destiny. Italian description: Un'opportunita e un privilegio: questo, chiuso nello spazio breve e angusto di una formula, il senso intrinseco della Mostra che il Museo civico archeologico di Vetulonia si prepara ad accogliere nel 2017. Il privilegio, concesso in primo luogo dal Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli Paolo Giulierini e dal Curatore capo delle Collezioni Valeria Sampaolo, di collaborare con il principale museo archeologico d'Italia, per allestire una Mostra che vanta la prerogativa di ospitare, per la prima volta in Toscana, una selezione straordinaria di reperti provenienti da Pompei e dalle altre importanti realta dell'area vesuviana (Ercolano e Stabia) e conservati a Napoli sin dal tempo della loro scoperta. Unica ad oggi, fra le citta etrusche, ad ospitare la piu bella statua di Pompei, come la defini l'archeologo Amedeo Maiuri all'indomani della sua scoperta, Vetulonia rappresenta oggi la destinazione prossima del celeberrimo Efebo dalla via dell'Abbondanza, dopo quella di Pompei, sul suolo nazionale, e le tappe estere segnate dalla Corea e dal Giappone e, infine, dal Paul Getty Museum di Los Angeles, da dove la splendida statua in bronzo e rientrata nel 2012. Direttamente derivata da un siffatto privilegio, e l'opportunita di offrire al vasto pubblico di studiosi e appassionati la possibilita di conoscere, nel cuore del territorio della Toscana etrusca, quella che a buon diritto rappresenta, nei tratti sublimati della romanita impressi nel volto della Pompei del 79 d.C., l'eccellenza della realta archeologica nazionale. E ancora, strettamente congiunta ad essa, l'opportunita ulteriore di riconoscere, a distanza ravvicinata, in un territorio come quello della Maremma antica, che custodisce le vestigia di ben due delle dodici citta etrusche che formarono la ben nota Dodecapoli, quei sottili eppur robusti legami che Roma seppe intrecciare con una citta, come l'etrusca Vetulonia, che, teste il poeta Silio Italico, dono a Roma stessa i simboli del suo potere e che, negli ultimi secoli della sua vicenda storica, grazie alla pacifica convivenza e all'opera di mediazione compiuta da Roma, pote attingere a piene mani alla fonte inesauribile di cultura prodotta in terra greca, che permeo sul suolo italiano i vertici dell'espressione di ogni forma d' arte. Cultura romana e, per suo tramite, cultura greca modellano la fisionomia architettonica, sociale, artistica, religiosa, letteraria di queste due antiche protagoniste della storia nella fascia centrale della Penisola, che giungono loro malgrado a condividere, nella forma della citta, tipologie strutturali e planimetriche, accanto a tecniche decorative pavimentali, delle maggiori unita abitative e persino le divinita legate al culto domestico e cittadino. Due comunita, quelle dell'etrusca Vetulonia e della romana Pompei, che finiscono per condividere, sotto il comune denominatore di una fine improvvisa, anche la sorte funesta ad esse riservata: quella di perire per mano di un avverso quanto inatteso destino celato, per l'una, nelle vesti di una catastrofe naturale e, per l'altra, in quelle di un atto violento di rappresaglia perpetrato dall'esercito di Silla. Entrambe realta fermate nel tempo, fissate nell'attimo ultimo della loro scomparsa e rimaste intatte nella loro distruzione, congelate nella memoria storica e ancorate per sempre al momento della loro tragica morte.