Z STORY è un romanzo molto attuale, in quanto, parla di un contagio pandemico.
Scritto da una biologa italiana, il romanzo è specchio e metafora, al tempo stesso, della tragica condizione in cui l'umanità si è trovata improvvisamente a confrontarsi. Concepita in tempi non sospetti, l'opera descrive, in modo quasi preveggente, scenari di certo romanzati e fantasiosi ma comunque drammaticamente simili alla dura cronaca dei nostri giorni.
SINOSSI
Svegliarsi nel cuore della notte per scoprire che la vita di prima non esiste più, che gli incubi si sono trasformati in realtà. Questa è la storia di Anna, una giovane donna normale, che diventa un'eroina.
Prima dell'esplodere della pandemia del nuovo virus, Anna è una ricercatrice, una donna di scienza, armata di logica e razionalità. Quella logica e quella razionalità che in un nuovo mondo sembra aver perso in cambio di una animalesca brutalità. Per quanto possa sembrare improbabile e insensato, Anna si risveglia protagonista di un mondo, che solitamente fa da sfondo nei racconti e nei film horror, popolato dagli zombi, spietati predatori di chi è ancora vivo. E in questo nuovo mondo dominato dalla illogica irrazionalità, Anna si trova perfettamente a suo agio, sa cosa fare, lucida sin dai primi istanti, in cui salva i suoi amici e il suo amore di sempre, Filippo, rifugiandosi nel centro di ricerca dove lavora. In questo rifugio sicuro si vengono a creare all'interno del gruppo dei legami molto forti, una fratellanza al di là del legame di sangue, una nuova famiglia in cui tutti si prendono cura l'uno dell'altro, proteggendosi vicendevolmente.
Ma Anna è un'eroina molto complessa, connotata da luci e ombre, simbolo di coraggio, ma anche incarnazione delle debolezze umane, delle contraddizioni, delle paure e della fragilità, guidata da un istinto di sopravvivenza e da una voglia di vivere così marcati da renderla capace di calcolare in anticipo, con una precisione minuziosa, ogni singolo dettaglio, fino alla strategia per trovare una soluzione in grado di salvare l'umanità.
Trovare la cura comporta uscire dal rifugio di Roma e dirigersi verso il centro di virologia di Edimburgo, dove anche altri ricercatori stanno studiando una soluzione; ma non tutti seguiranno Anna: Filippo, in un primo momento, resterà. Il viaggio nel "mondo fuori", sin da subito, si rivela più duro del previsto, fino al ricongiungimento con la metà superstite del gruppo romano. Anna e i suoi amici si troveranno, ora, a dover affrontare un nemico molto più atroce e crudele dei non-morti.